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Armando Spinelli e le 3-bet fuori posizione 1b6j6l

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Armando “ArmandoSpina” Spinelli è uno dei torneisti più conosciuti a livello nazionale: nel marzo del 2013 ha realizzato un primato per quanto riguarda le piattaforme italiane: “ho giocato 1.350 Mtt online. Penso sia il record mensile”. E’ il protagonista di questa nuova puntata di “Poker Espresso”.

  • Il luogo comune più realistico del mondo del poker e quale invece pensi sia il più falso?

Partendo dal presupposto che il 99% dei luoghi comuni sul poker sono delle cavolate colossali, la più realistica che mi viene in mente è: “AK non è un punto...”. In parte è vero, ma è la miglior drawing hand del gioco ed è inoltre dominata da solo 6 combo (3 combo AA + 3 combo KK).

"Il server è truccato" credo sia il luogo comune per eccellenza, oltre ad essere la cavolata più grossa di sempre.  La domanda più bella che mi pongono invece è: “ma vinci?”, a cui segue sempre il fatidico: “Si, ma quanto perdi?".

  • Cosa vorresti fare da qui a dieci anni, e cosa invece pensi che farai?

Ci sono diversi "piani B" a cui sto pensando ultimamente ma preferisco non svelare, non per scaramanzia. Il peggio che potrò fare sarà quello di cliccare ancora. Quello che farò ora è appunto cliccare il più possibile e creare infinito volume, come ho già fatto negli ultimi due anni.

  • Perché quando si 3-betta fuori posizione si tende ad usare una size più grande?

In realtà non è del tutto vero, credo dipenda troppo dalle starting hands. La gente in Mtt tende a 3bettare lungo out of position (le ultime tendenze sono x 3.5, x 4 anche in late stage) perché si vuol cacciare l'avversario dalla mano e non si vuole giocare il pot fuori posizione. Tutto vero, ma se ad esempio abbiamo K-K, sia in o fuori posizione, io il colpo voglio giocarlo ed è per questo motivo che tendo a fare size molto più piccole con mani forti. Con mani più marginali cerco di sfruttare al massimo la fold equity, con size più grosse.

  • Perché si sottolinea spesso che nei tornei è importante giocare per vincere e non per piazzarsi a premio?

Falso! E' invece molto più importante piazzare la bandierina (a costo di dimezzare lo stack in bolla a suon di fold), per poi impegnarsi e giocare nel miglior modo possibile per vincerlo che puntare subito alla vittoria. E’ la visione un pò distorta che hanno quasi tutte le “young guns”, quelli che iniziano ad approcciarsi al gioco e vogliono vincere a tutti i costi il torneo, quando poi in realtà la fase "sciacallaggio" (specialmente nei tavoli finali dove i premi sono più gustosi e gli scalini molto piu' alti) è quella che nel long term riesce a portare risultati più costanti, rispetto ad uno che invece vede solo la vittoria. Ed io forse mi reputo uno dei migliori per quanto riguarda questo aspetto tanto è vero che mi chiamano “Lo Sciacallo!”.

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