Lo stereotipo del giocatore di poker come immerso nel vizio e nelle cattive abitudini anno dopo anno sta arretrando sempre di più: è infatti crescente il numero di chi, fra i professionisti, sposa uno stile di vita fatto di sport, dieta attenta e non solo.
Naturalmente sono ancora molti i grinder che dormono con orari completamente sballati, mangiano male e fanno poca o nessuna attività fisica, ma guardando agli sviluppi degli ultimi tempi si può senz'altro dire che qualcosa stia cambiando.
Pensate ad esempio a Phil Galfond: anni fa al tavolo da poker incarnava lo stereotipo del giocatore vincente ma fisicamente tutt'altro che in forma, mentre negli ultimi tempi complice l'amicizia con Ben Tollerene è apparso ben più tonico. Non è un caso, visto che "Ben86" è un fanatico della forma fisica, al pari di un altro pezzo da novanta come Jason Koon.
Jason Koon, in quello che ormai è uno dei suoi habitat naturali
Anche Sean Lefort, professionista di vertice nel cash game, è un rigoroso bodybuilder, così come è molto interessato allo sport anche Mike McDonald, in particolare dedito all'arrampicata. Ma gli esempi sono ancora molti.
Sappiamo che Alec Torelli, oltre ad allenarsi regolarmente, segue una dieta a base di cibo crudo: la cosiddetta "raw diet" è di fatto una variante del vegetarianismo che è molto popolare fra i giocatori di poker e che ad esempio segue anche Ryan D'Angelo, altro giocatore completo a suo agio tanto ad un tavolo da torneo che ai più alti livelli di una partita di cash game.
Anche Daniel Negreanu e Calvin Anderson sono vegetariani, una scelta che ad esempio non ha fatto Dani Stern, che tuttavia è un convinto sostenitore della cottura sottovuoto dei cibi, un metodo innovativo che consente di preparare piatti non soltanto salutisticamente interessanti ma anche davvero buoni.
Naturalmente per potersi dedicare a tutto questo serve molto tempo libero a disposizione, un lusso che loro certamente hanno la possibilità di concedersi. Tuttavia che non si tratti del semplice capriccio di un gruppo di giocatori d'elite lo si è capito anche quest'anno alle WSOP, dove il furgoncino di David "All American Dave" Swanson ha spopolato fra i player.
Questo è quello che molti professionisti hanno deciso di mangiare durante i tornei WSOP
In sostanza offre un servizio di ristorazione di qualità direttamente al tavolo di giocatori, puntando però su prodotti freschi e salutari: il prezzo è ovviamente più alto rispetto a quello di un chiosco di hot dog o similari, ma il successo ottenuto non lascia dubbi su quale sia stato il giudizio degli avventori del Rio.
Così come sta avvenendo anche nel cosiddetto "mondo reale" - dove sempre più persone non soltanto si interessano a discipline come il crossfit ma anche a come e cosa mangiano - anche nel poker il paradigma che definisce lo stereotipo del giocatore di poker professionista sta cambiando rapidamente.
Un tempo si trattava di persone adulte con sigaro in bocca e cappello da cowboy in testa, mentre adesso c'è una schiera di trentenni e non che si fa largo fra centrifugati di frutta, integratori proteici e braccia scolpite, e che piaccia o meno come nuovo paradigma per molti di loro pare decisamente funzionare.