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Dirk Gerritse: l'incredibile storia di "Venividi1993", mago del PLO 4n6g18

In questi ultimi giorni lo abbiamo visto all'opera nel Main Event PLO delle Triton SHR Series di Montecarlo, dove tuttavia non è riuscito a ritagliarsi un posto al sole. Forse a molti di voi il nome Dirk Gerritse non dirà nulla, ma il nickname "Venividi1993" sì.

Chi è Dirk "Venividi1993" Gerritse 5d2q6c

Da anni è uno dei regular di maggior spessore negli High Stakes online di Pot Limit Omaha, a darsi battaglia con mostri sacri come Phil Galfond, Ben Tollerene e compagnia. Dietro a "Venividi1993" vive e respira Dirk Gerritse, oggi trentunenne player olandese, specializzatosi da molto tempo nel PLO.

Oggi Gerritse è, oltre che ottimo giocatore, anche apprezzato streamer sia su Twitch che su Youtube. Ma è stato sul suo profilo X che, qualche mese fa, ha condiviso - a puntate - il suo percorso pokeristico e di vita. Eccone la prima parte, ricordandovi che l'abbiamo tradotta dal post originale che trovate qui.

Il viaggio di "Venividi1993" - prima parte 652h8

Il post di Dirk Gerritse torna indietro al 2012, quando l'olandese si trasferì a Malta, all'età di 19 anni.

"La prima volta che arrivai a Malta, tutto ciò che avevo era il mio bankroll e un sacco di entusiasmo. I primi mesi li ai esclusivamente a grindare. Malta divenne la mia bas per il poke, mentre per il tempo libero tornavo in Olanda appena possibile. Avevo poca o zero vita sociale. La mia routine quotidiana era fatta di un po' di Hockey su prato e tantissimo poker. Questa era la mia ricetta per il successo.

Prendersi cura di se stessi non era ancora nei programmi. Le mattine iniziavano spesso con un caffè veloce e un dolce al McDonald, poiché non avevo Wi-Fi nel mio appartamento. "Pranzo" significava spesso una scatola di Ferrero Rocher preso da un bar vicino, mentre la cena era spesso qualcosa da asporto presa dal ristorante vicino casa, o dell'altra roba al Mac se facevo molto tardi la sera grindando. Le tazze avanzate erano spesso degli utilissimi WC portatili durante le sessioni. E se la doccia si fosse rotta? Nessun problema: mi sarei messo dello shampoo in testa e poi mi sarei tuffato in mare per sciacquarmi.

Quando si avvicinava Natale, la mia famiglie venne a trovarmi a Malta. Mentre mi cambiavo la maglietta in soggiorno, notai che trattenevano le loro reazioni, ma non ci riuscirono a lungo. Le risate riempirono la sala e, improvvisamente, mi fece male: stavano ridendo di me. Il mio stile di vita era andato fuori controllo e avevo anche messo su diversi chili.

Quel momento fu come una brusca sveglia. Realizzai che avevo bisogno di qualcosa in più del semplice grinding: dovevo prendermi cura di me stesso. Iniziai ad andare in palestra e mi sforzai di costruirmi una vita all'infuori del poker. La svolta giunse quando conobbi un collega giocatore, un poker pro che sembrava aver raggiunto il bilanciamento ideale tra poker e vita. Ci incontravamo per pranzo e fu chiaro quasi da subito, che la sua vita era messa meglio della mia.

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Le cose si stavano mettendo bene, ero riuscito a far crescere il mio bankroll fino a 150.000$, ben al di sopra dei 100k che mi ero prefissati per quell'anno. Quello fu per me anche un cambiamento di inerzia. Iniziai a prendere maggiori rischi ma, all'improvviso, la run mi voltò le spalle. Nonostante i software mi dessero come un giocatore vincente, la realtà dei miei risultati era molto meno accomodante.

Perciò, mi presi un periodo off, di viaggio con alcuni amici, pensando che una pausa avrebbe potuto aiutarmi a ripartire. Al mio ritorno, ero ansioso di spazzare via la bad run, che però continuò. Nell'arco di pochi mesi, ero rimasto coi miei ultimi 10.000$. Così, tra il disperato e il determinato, decisi di condividere le mie esperienze per la prima volta su 2+2, parlando del mio pecorso e della frustrazione che mi attraversava.

Per i miei ultimi 10k, scelsi un approccio aggressivo. Sapevo di avere le qualità per battere i mid stakes, per cui l'opera di ricostruire il bankroll mi appariva come una perdita di tempo. Avrei preferito andare rotto cercando di raggiungere i livelli più alti, piuttosto che ristagnare al PLO200 per mesi. Come facilmente prevedibile, broke ci andai veramente, e mi vidi forzato a cercare finanziatori per rimettermi in carreggiata.

Come fai a spiegare alla tua famiglia che sei andato rotto? Come puoi pensare di convincere qualcuno a darti fiducia quando il tuo curriculum è fatto di quasi e di forse?

Lo scoprirete nella seconda parte della mia storia."

Domenico Gioffrè

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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