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Stefano Tino, Betsson Group: "maggiore pressione fiscale nelle scommesse, minori investimenti nello sport" 6k1c1o

L'ennesima rivoluzione che si sta per abbattere sul mondo del calcio e su tutto ciò che gravita intorno alle scommesse sportive, atto a ridare slancio a tutto il movimento, è stato appena approvato in Commissione Cultura al Senato.

Le reazioni cominciano ad arrivare, anche e soprattutto da parte di coloro i quali sono i veri protagonisti di una partita di vitale importanza che si sta giocando all'interno del campo da gioco in cui gli interessi di tutte le parti in causa, sono il vero e proprio ingrediente principale di una battaglia economica di fondamentale importanza.

Dal Decreto Dignità a oggi 1a2x5l

Parliamo ovviamente della modifica del società di scommesse italiane, di pubblicizzare qualsiasi evento sportivo all'interno dello stivale.

Questo tipo di revisione del Decreto Dignità, dovrebbe portare aria salubre nelle casse delle società, per via della ritrovata possibilità di ricorrere alla pubblicità indiretta a favore delle società calcistiche italiane, in ordine alle sponsorizzazioni da parte degli operatori di betting.

Ma ci sono tanti distinguo.

Le parole di Stefano Tino, Betsson Group 5g4f66

Sentito da Milano Finanza, il Managing Director Italia in Betsson Group, Stefano Tino, ha rilasciato importanti dichiarazioni in ordine alle modifiche del Decreto Dignità, appena messe in evidenza nel precedente paragrafo.

"Questo tipo di modifica del Decreto Dignità, sbloccherebbe circa 100 milioni di euro all’anno per le squadre calcistiche italiane, favorendo la ricostruzione e ando i club sia minori che maggiori", comincia il manager.

Betsson Group è un'importante realtà del nostro comparto, sia in territorio nazionale, che nel resto del mondo, dove può vantare licenze per le scommesse in 22 Paesi e, sempre come scrive MF, ha superato quota 1 miliardo di euro di revenue (+17% sul 2023).

E' sempre Stefano Tino a rimarcare che  "il gruppo è presente tra sponsorship e pubblicità indiretta in oltre 50 club professionistici, che vanno dal calcio al rugby, dal basket al padel, fino ad arrivare anche agli sport invernali".

Il problema della tassazione secondo Stefano Tino 6g2z31

Tino si sofferma anche sulla proposta di destinare una quota dei ricavi ottenuti dalle società di Betting alla costruzione di nuovi stadi o alle procedure di svecchiamento di quelli già esistenti, oltre che alla lotta alla ludopatia e alla promozione del calcio giovanile.

"Tutto ciò rappresenterebbe un nuovo impegno in termini di tasse", continua Tino, alla luce di una ulteriore pressione fiscale su un comparto già di per sé esageratamente colpito, pari all'1% del giocato.

Inoltre vi è da valutare il costo delle concessioni delle licenze che, da €200.000 per nove anni, è ato a 7 milioni, un incremento davvero gigantesco.

"Un incremento enorme, ma a tratti comprensibile, visto il mercato di riferimento", afferma Tino, "una delle modifiche sostanziali dal punto di vista economico per il nostro settore. Il tutto potrebbe porre le società di scommesse davanti a un bivio: investire nello sport e nel calcio ma vedere erosa ancor di più la propria marginalità oppure rinunciare a investimenti non più sostenibili nel mondo dello sport".

Per quanto riguarda invece la lotta alla ludopatia, Tino è chiaro: "normare la pubblicità delle scommesse nel mondo dello sport, che è un veicolo chiaramente di massa, ma anche informare ed educare i cittadini. Quando ci sono riduzioni di margine non controllabili (come ad esempio le imposte) a bilancio, la prima voce che potrebbe subire riduzioni è tendenzialmente il marketing»

Stefano Tino, nella foto in copertina con Lino Banfi, nuovo testimonial di Betsson e StarCasinò per il gioco responsabile

Andrea Borea

Andrea Borea 431172

"C'è chi pensa che sia impossibile prendere parte a tutti i tavoli finali dei tornei a cui si partecipa. Questo è vero per tutti. Tranne per chi li racconta".
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