E’ tornato per conoscere gioie o dolori, senza alcun compromesso: Isildur1 non è mai stato giocatore da mezze misure, e dopo un inizio sfolgorante subisce la prima pesante battuta d’arresto, arrivando a perdere in una sola giornata la bellezza di 959.000 dollari.
La giornata è stata davvero lunga per lui, e costellata di diversi avversari come spesso gli accade, ma stavolta la conclusione è stata sempre la stessa: chiunque si sia seduto al tavolo con lo svedese è riuscito ad alleggerirlo un po’. E anche questa è certamente una notizia.
Il primo a confrontarsi con lui è stato manco a dirlo Tom “durrrr” Dwan, per una delle sessioni per la verità più tranquille fra i due: dopo le scintille di cui vi avevamo parlato infatti, Isildur1 e “durrrr” si sono confrontati per sole 166 mani ai limiti $200/$400 di Pot Limit Omaha. Quante bastano, tuttavia, perché Dwan riuscisse a far registrare un profitto di 33.000 dollari. Ma questo era ancora niente.
Toccava infatti a Justin Bonomo abbeverarsi all’inebriante calice della vendetta, dopo che lo svedese gli aveva recentemente portato via 550.000 dollari in una singola sessione. “ZeeJustin”, prima ai limiti $100/$200 e quindi a quelli $200/$400, in poco meno di 1200 mani riusciva infatti a guadagnare 268.000 dollari da Isildur1, e per inciso riusciva qualche ora più tardi a portarne via ben 360.000 a Tom Dwan, indossando quindi la maschera del terzo che gode tra i due più celebri litiganti.
Nessuna vendetta invece per Isildur1, una volta che si è trovato di fronte proprio quel Brian Townsend che assieme ai suoi compagni di CardRunners è stato uno degli artefici della sua rovina. Tra i due lo scontro era serrato, con lo svedese che giocava in modo particolarmente aggressivo ai tavoli di Pot Limit Omaha dai limiti sempre crescenti, ma tutto questo non gli valeva a niente. Al termine infatti, l’inglese abbandonava la contesa forte di ben 650.000 dollari in più, mentre Isildur1 perdeva a questo modo quasi un milione di dollari, vedendo così i suoi profitti in questo 2010 precipitare a “soli” 565.000 dollari.
La lezione non è dunque servita a niente, Isildur1 è allora destinato ad oscillare continuamente tra inferno e paradiso, aggrappato a quel pendolo di Foucault chiamato orgoglio, da cui la sua smania di giocatore non gli consente di scendere? Forse si è trattato più semplicemente di una giornata storta, come molte ne capitano ai giocatori di cash game high stakes, che per fortuna per quanto bravi possano essere restano uomini anch’essi, così che un milione di motivi per abbattersi viene cancellato d’un colpo, quando se ne riesce a trovare anche uno soltanto per cui valga la pena sorridere.