Quella di oggi sarà un giorno cruciale per l'Europa, ma soprattutto per il popolo britannico, chiamato a decidere sulla famigerata "Brexit". Il referendum sulla permanenza o meno del Regno Unito nell'Unione Europea rischia di cambiare in maniera pesante gli scenari economici e politici, non solo europei ma anche mondiali, per le conseguenze che una eventuale uscita della Gran Bretagna avrebbe sugli equilibri internazionali.
Così siamo andati a sentire cosa pensa un'inglese illustre per il nostro microcosmo pokeristico, una giocatrice molto forte e nota ma anche persona molto attenta alle vicende del proprio paese: Liv Boeree.

L'ex campionessa dell'EPT Sanremo è impegnata a favore del "Remain", cioè della permanenza nell'Unione e che è opposto alla fazione del "Leave", sostenuto da chi al contrario ne auspicherebbe l'uscita.
Sei riuscita a votare da Las Vegas? In caso contrario, quanto stai rosicando per non aver partecipato a un momento così importante?
Sì, ho votato per posta la scorsa settimana.
Quale è la prima cosa che hai pensato qualche giorno fa, dopo l'omicidio della Cox?
Che la xenofobia fa impazzire la gente.
Chi spinge per la Brexit sostiene che porterebbe un aumento del PIL e una riduzione dei prezzi al consumo. Pensi sia una gigantesca fesseria?
In base a quanto ho letto da diversi esperti in economia sì, è decisamente una previsione errata.
Ma davvero gli inglesi hanno tutta questa voglia di isolamento, o secondo te c'è un problema di disinformazione?
Alcuni inglesi, ma molti altri no. Ovviamente gran parte di questa "brexit mania" è stata alimentata dalla crisi dei migranti che l'Europa sta affrontando, ma ogni persona con un cervello dovrebbe capire che una eventuale uscita dall'Europa non renderebbe il Regno Unito meno vulnerabile a ondate di nuova immigrazione. Siamo sempre un'isola, non abbiamo mai aderito a Schengen e la nostra capacità di difendere i nostri confini rimarrebbe comunque immutata.
In genere, dalle vostre parti le percentuali di votanti sono piuttosto basse. Secondo te quale delle due posizioni trarrebbe maggior beneficio dall'astensionismo?
Sicuramente il "Leave", perchè quelli che non vanno a votare sono per la maggior parte persone a cui in fondo sta bene tutto così com'è, e in questo caso significherebbe rimanere nell'Unione Europea. Persone che non hanno stimoli particolari verso qualcosa, o motivazioni sufficienti da spingerle all'atto consapevole di uscire per andare a votare.
Ma a te fa più paura la Brexit in sè, oppure la crescita del populismo (dentro e fuori UK)?
Sinceramente temo entrambe le cose, ma la crescita del populismo è la più preoccupante. Sai, è così facile per la gente cedere agli istinti più egoisti e timorosi della natura umana, e il populismo rientra proprio in questa categoria.