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David Baazov story: dalle panchine di Montreal all’impero PokerStars 11g2j

[imagebanner gruppo=pokerstars]La storia di David Baazov è singolare: il numero uno di PokerStars e Full Tilt è riuscito a scalare la vetta del successo partendo da zero (nel vero senso della parola). Figlio di un operaio edile di origine georgiana, è nato in Israele ed in tenera età (circa 1 anno) si è trasferito con la famiglia in Canada, a Montreal, insieme ai suoi 5 fratelli.

Dalla famiglia ebrea ortodossa ha ricevuto un'educazione molto rigida. A 16 anni, David era considerato un ribelle ma anche un genio della matematica.

Odiava la scuola e voleva interrompere gli studi: così il padre l'ha cacciato fuori di casa. Il suo orgoglio lo spinse ad accettare la sfida e per qualche mese andò ad abitare da un amico, prima di finire su una panchina nel parco di Montreal per due settimane.

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L'inverno e il freddo però lo spinsero a trovare una soluzione e grazie alla patente del fratello riuscì ad affittare una casa, prima di far pace con la famiglia.

Iniziò a lavorare come distributore di buoni sconto per lavanderie a secco, piazzando volantini nelle caselle delle lettere di mezza Montreal. Poi aprì un suo negozietto per computer, ma in cinque mesi vide a malapena due clienti.

Era un venditore di talento e la sua grande occasione arrivò quando riuscì ad ottenere un appalto di fornitura di pc per la biblioteca pubblica della sua città. Da lì una rapida ascesa e in 5 anni riuscì a fatturare 20 milioni di dollari nell’ hardware.

"Potrebbe smontare un computer e assemblarlo ad occhi chiusi in pochi minuti" afferma Morden Lazarus, avvocato di Montreal che conosce Baazov da parecchi anni. "Aveva una determinazione fuori dal comune. Il suo obiettivo era raggiungere il successo e rendere orgogliosa la sua famiglia, non pensava ad altro".

A 25 anni aveva già le idee molto chiare: temeva la vendita diretta dei pc, così dopo aver fallito il tentativo di ottenere l'esclusiva per Montreal nella distribuzione di Compaq, cedette la sua società. Deluso dal mercato dell'hardware, nel 2005 si lanciò nel software.

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Si dedicò alla produzione di tavoli da poker elettronici per venderli nei casinò e nelle navi da crociera e da quel momento è iniziata la sua avventura con Amaya, società con 6 milioni di fatturato che è riuscito a far entrare nel Torono Venture Exchange, mercato del penny stock del Canada (un’azione valeva meno di 1 dollaro) dove ha raccolto circa 5 milioni di dollari.

In preparazione della quotazione di Amaya, Baazov a 29 anni, ha iniziato ad interessarsi al business dell’online, operando dall’ enclave canadese indiana del Kahnawake Mohawk (la stessa che aveva concesso una licenza alla vecchia Full Tilt, ora società controllata dallo stesso manager israeliano), con i software forniti (a buon mercato) da Chartwell Technology e Cryptologic. Ha poi acquistato da Bwin-Party il network Ongame.

Molti analisti non riuscivano a capire la sua strategia: in realtà stava lavorando per convincere i mercati azioniari a puntare forte su Amaya. Nel 2012, ha acquistato Cadillac Jack (messa in vendita poche settimane fa) società produttrice di slot per 177 milione di dollari, grazie anche alla fiducia concessa dalla divisione del credito GSO del fondo BlackStone (finanzierà 110 milioni) che due anni dopo reciterà un ruolo chiave nell’acquisto di Rational Group.

Con l’ingresso nel mercato delle slot, Baazov si era garantito un flusso di cassa per 36 milioni di dollari all’anno. E il prezzo delle azioni di Amaya ò da 3,5 $ a 7 $, entro la fine del 2013.

Dopo Cadillac, Baazov ha rivelato al suo CFO, Daniel Sebag, di aver messo gli occhi su una grande preda: Rational Group.

Sebag gli rispose: “per favore, non perdere neanche un minuto del tuo tempo in questo affare”. PokerStars era una macchina molto redditizia mentre Amaya stava perdendo soldi, ma Baazov è riuscito a convincere tutti, Scheinberg compresi.

Luciano Del Frate

Luciano Del Frate 1q192h

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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