La nostra rubrica “Mondo Casinò” sul settore e l’industria delle sale da gioco e le sfide che devono risolvere ogni giorno. Non si può non partire da Las Vegas con tutte le problematiche di una città affascinante ma problematica. Ma la vera sfida nel settore è l'apertura dei casinò nel mondo arabo, in particolare negli Emirati Arabi Uniti.
Las Vegas: scatta l’allarme sulla sicurezza 5b1q71
Nei casinò di Las Vegas avvengono episodi di violenza sempre più frequenti, a tal punto che l’industria dell’azzardo in Nevada è seriamente preoccupata per questo trend in costante aumento. Ma c’è un motivo.
Nell'agosto scorso, le problematiche di sicurezza nei casinò di Las Vegas sono emerse chiaramente quando al Red Rock Resort è avvenuto grave episodio di violenza. Il 3 agosto, il gambler Shayne Sussman ha aggredito con un coltello due dipendenti del resort prima di essere ferito da una guardia di sicurezza. Sussman, 25 anni, è stato accusato di tentato omicidio e aggressione con un'arma letale.
Questo episodio ha messo in luce un problema persistente nel settore dei casinò: la carenza di guardie di sicurezza armate. I gestori dei resort lottano con questo leak a causa di modifiche alle normative federali sui controlli dei precedenti penali.
Da questa primavera, l'assunzione e il mantenimento di personale armato è diventato più difficile poiché le autorità hanno bloccato l'uso di un sistema di controllo antecedente gestito dal Nevada Gaming Control Board, che utilizzava il Sistema d'Informazione di Giustizia penale. Senza accesso a questo sistema, i casinò hanno subito ritardi nelle assunzioni, creando lacune significative nel personale.
Di fronte a questa situazione, i regolatori del Nevada hanno proposto una soluzione: un emendamento da esaminare a ottobre che consentirebbe alle guardie di sicurezza dei casinò di ricevere una registrazione temporanea, basata su controlli condotti dai dipartimenti dello sceriffo locale. Questo provvedimento mira ad accelerare la licenza del personale di sicurezza, assicurando una presenza forte e sicura nei casinò per proteggere dipendenti e ospiti.
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Sulla Strip il primo hotel gestito dall’intelligenza artificiale 6k5x4t
Un nuovo albergo in costruzione vicino all'Allegiant Stadium, il Otonomus Hotel, sta cercando di rivoluzionare l'industria alberghiera sfruttando l'intelligenza artificiale (AI) per personalizzare l'esperienza degli ospiti. L'apertura è prevista per gennaio 2025.
Al centro di questa innovazione c'è la Kee, un'app proprietaria che consente agli ospiti di prenotare, effettuare il check-in, sbloccare la porta della camera e controllare la temperatura tramite smartphone. La Kee a anche un sistema di “e-butler” per la consegna less del servizio in camera, e traccia le abitudini degli ospiti per anticipare le loro necessità.
Il Otonomus offrirà 303 unità, ciascuna dotata di cucina e soggiorno, con prezzi a partire da 300 dollari a notte per una suite con una camera da letto. Gli ospiti potranno anche affittare le unità per periodi più lunghi, trasformandole in appartamenti, in linea con il concetto di "aparthotel" promosso da Growth Holdings. Oltre ad alloggi all'avanguardia, il complesso includerà 40.000 piedi quadrati di spazi commerciali e ristoranti, oltre a servizi tradizionali come piscina e centri fitness e business.
Sebbene l’idea di utilizzare AI negli hotel non sia nuova a Las Vegas, con molti alberghi già dotati di dispositivi e chioschi di check-in automatizzati, il Otonomus punta a una maggiore integrazione con AI per migliorare i servizi e l'ospitalità.
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Tuttavia, mentre alcuni ospiti sono incuriositi da questi sviluppi tecnologici, spesso emerge la preoccupazione per i posti di lavoro umani che l'automazione potrebbe ridurre.
Il progetto ambisce a espandere il concetto a livello globale, partendo dal cuore di Las Vegas, e rappresenta un o audace verso il futuro della tecnologia nell’ospitalità.
Apertura dei casinò negli Emirati Arabi: la mossa decisa di MGM 3n475y
MGM Resorts ha ufficialmente presentato la sua candidatura per una licenza di casinò negli Emirati Arabi Uniti (UAE), puntando a diventare il secondo grande operatore a entrare nel fiorente settore del gaming nella regione. L'annuncio è stato fatto da Bill Hornbuckle, CEO di MGM Resorts, durante il suo intervento al Skift Global Forum a New York il 19 settembre. La richiesta di licenza è stata inoltrata al governo di Abu Dhabi e richiede l'approvazione sia federale che locale.
MGM ha una relazione consolidata con gli Emirati grazie a una precedente collaborazione con Dubai World, culminata nello sviluppo di CityCenter sulla Las Vegas Strip nel 2007. Nonostante Dubai non abbia ancora preso una posizione chiara sul gioco d'azzardo, MGM sta già lavorando a un progetto di lusso su Jumeirah Beach in collaborazione con una società locale. Questo progetto, che includerà i marchi MGM, Bellagio e Aria, prevede 1.500 camere d'albergo e potrebbe potenzialmente accogliere il gioco d'azzardo, qualora venisse legalizzato.
Nel frattempo, la competizione per una licenza è serrata, con Wynn Resorts che sta costruendo una proprietà da 4 miliardi di dollari sull'Isola di Al Marjan a Ras Al-Khaimah, in attesa della licenza dalla General Commercial Gaming Regulatory Authority (GCGRA).
Questa apertura verso il gioco d'azzardo riflette un trend più ampio nella regione di allentamento delle restrizioni, mentre i paesi vicini cercano di attrarre i turisti globali.
MGM confida di ottenere una licenza, grazie alla sua esperienza e storia nella regione. Hornbuckle vede grandi opportunità di attrarre turisti da paesi vicini come India e Cina e da altre parti del Medio Oriente, alimentando le aspettative positive sulle prospettive di MGM negli Emirati Arabi Uniti.
