In Italia, gli addetti ai lavori e molti esperti che hanno maturato esperienza nelle sale da gioco estere, sono convinti che i casinò nel nostro paese non siano gestiti in modo ottimale, perché sono a gestione pubblica e, molto spesso, la politica li ha usati come bancomat oppure per perseguire propri scopi (creare occupazione per ragioni elettorali) ne ha condizionato in modo pesante la gestione e i bilanci.
I manager delle sale da gioco non hanno – nella maggior parte dei casi – avuto quasi mai un pieno mandato, condizionati dalle direttive dei politici (Sindaci e consiglieri comunali) che li avevano nominati oppure dai sindacati interni, da sempre molto potenti e influenti.
Insomma, gestire un casinò in Italia è una vera impresa, come in tutte le aziende a partecipazione pubblica, in particolare quelle degli enti locali. Ci sono parecchi interessi in gioco e spesso non riguardano le dinamiche tecniche corrette di gestione di un casinò.
Privatizzazione del Casinò de la Vallée: le novità 4u5p1d
La Regione Valle d’Aosta però sembra seriamente intenzionata – secondo il quotidiano “La Stampa” – a dare un accelerata per la privatizzazione del Casinò de la Vallée.
E’ stato conferito mandato a Finaosta Finanziaria Regionale (la holding che controlla tutte le partecipate regionali) per studiare dal punto di vista giuridico la soluzione per affidare ai privati la gestione della concessione della sala da gioco.
Se Finaosta darà parere positivo, i tempi previsti dal consiglio regionale sono molto brevi: un mese per il business plan e poi bando di gara non oltre il mese di febbraio.
Vi è sempre più la tendenza dei casinò di far gestire alcuni asset strategici ai privati. Per esempio il Casinò di Campione ha dato in gestione – siglando un accordo con Sisal – la poker room a PokerStars. Curiosità nella curiosità: una decina d'anni fa, PokerStars aveva gestito proprio la sala da poker del Casinò de la Vallée.
Oggi, nel caso di Saint Vincent, però si tratta dell’intera gestione del casinò. Un fatto inusuale per il mercato italiano ma fino a un certo punto.
Il tentativo del Casinò di Venezia 49234m
In ato ci aveva provato il Casinò di Venezia con risultati però negativi. Dobbiamo riavvolgere il nastro a 10 anni fa, 2014. Il bando di gara però andò deserto, non partecipò nessuno nonostante il potenziale (visto l’interesse dei casinò americani, in particolare degli ex proprietari delle WSOP, Caesars Entertainment. Le condizioni imposte dal Sindaco del tempo erano fuori mercato a iniziare dal prezzo di 500 milioni per una gestione triennale delle due sale veneziane.
Curioso sarà capire quali saranno le condizioni in Valle d’Aosta. Il casinò è in amministrazione straordinaria addirittura dal 1993 e nel 2023 ha chiuso la gestione con un profitto di oltre 15 milioni di euro, quasi il doppio degli 8 milioni del 2022.
La privatizzazione voluta dal Presidente Testolin 62d3s
A settembre, come vi avevamo aggiornati, Il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin aveva dichiarato: "Sul Casinò la scelta di indirizzo è sostanzialmente stata manifestata anche nelle commissioni consiliari competenti, dove è ipotizzabile una valutazione di una gestione non in continuità".
E’ stato coerente: il progetto della privatizzazione sta andando avanti alla velocità della luce. Qualche operatore avrà già sondato il terreno? Al prossimo aggiornamento!
Oltre alle 4 concessioni per le sale da gioco terresti, in Italia, l'Amministrazione delle Dogane e dei Monopoli ha autorizzato a operare bonus casino. Qui sotto puoi trovare una comparazione informativa dei migliori bonus: