Edward Thorp è stato il padrino dei contatori di carte del blackjack. Ha inventato per primo il modo per battere il banco. Nel suo nuovo libro "A Man for All Markets" ha raccontato la sua avventurosa vita: dopo essere stato bandito da tutte le sale degli Stati Uniti (la mafia provò ad ammazzarlo negli anni '60), il matematico ha abbandonato le "bische" per dedicarsi al più grande casinò della terra: Wall Street.
Le sue teorie sono risultate vincenti per leggere, prevedere e comprendere le "logiche" dei mercati azionari, diventando un trader di successo.
In questo Articolo:
Thorpe: "in certe circostanze, i giochi possono essere battuti" 724n4g
E' stato il primo ad applicare un modello matematico al blackjack e, attraverso al conteggio delle carte hi-low (da lui inventato) ha battuto i casinò in maniera sistematica. "Quando qualcuno afferma che un gioco non può essere battuto, io mi domando perché? In realtà, alcuni giochi, in certe circostanze, sono battibili".
Per conoscere la sua storia e la genesi delle sue teorie puoi leggere l'articolo sulla sua vita
Spese un anno della sua vita provando ed eseguendo calcoli su calcoli al computer (con i primi IBM, quando era impiegato nella multinazionale americana) per dimostrare che i giocatori potevano avere un vantaggio nel BJ, scommettendo forte quando il mazzo era ancora ricco di determinate carte.
Dalla conferenza con i matematici alla guerra ai casinò 444q72
Nel 1961 presentò le sue scoperte in una conferenza di matematica: "non avevo intenzione di provarlo e volevo limitarmi solo alla teoria, fino a quando i casinò non mi definirono un idiota e il Washington Post scrisse che i miei risultati erano solo il risultato di una truffa. Mi arrabbiai e decisi di are all'azione".
Trovò un finanziatore che gli mise in mano un bankroll di 10.000$: "in tre anni vinsi 25.000$ prima di essere bandito da ogni casinò del Nevada. Se c'è una persona troppo fortunata, i manager dei casinò non ti vogliono in sala".
Beat the dealer: un milione di copie vendute e3n3e
"I casinò pensavano che potessi contare ogni singola carta: io risposi che nessuno era in grado di farlo. In realtà stavo bluffando. Mi sono divertito a capire come funzionavano le cose per battere i giochi, ma non mi è mai piaciuto giocare fuori dai casinò. Così ho scritto il libro "Beat the Dealer".
Thorp riuscì a vendere più di un milione di copie, il gioco del blackjack diventò molto popolare a Las Vegas ed i casinò dovettero tutelarsi introducendo dai 4 agli 8 mazzi, invece di uno solo.
Da quel momento ha abbandonato il gambling, non essendo più persona gradita a Vegas. Ha insegnato all'Università del New Mexico nel 1965, creando un sistema matematico "per calcolare le probabilità degli eventi che possono accadere nei mercati, assumendo in base a queste valutazioni delle posizioni finanziarie su tali accadimenti".
Tra Wall Street, Paul Newman e Rudy Giuliani 5j1s60
Nel 1969 ha lanciato il suo personale hedge fund a Newport Beach in California: "riuscivo a garantire un rendimento del 20%-25% ogni anno. E' stato un pò come il conteggio delle carte, però in questo caso mi hanno consentito di farlo senza spezzarmi le gambe" (vi abbiamo raccontato quando provarono a farlo fuori).
Grazie alle sue intuizioni geniali, ha attirato una serie impressionante di investitori, tra i quali Warren Buffett e Paul Newman. I suoi successi hanno però attirato l'attenzione di Rudy Giuliani, non certo un suo sostenitore.
L'ex sindaco di New York, al tempo era procuratore capo del Distretto Sud di New York (l'ufficio del Dipartimento di Giustizia che ha giurisdizione su Wall Street e sui reati finanziari e che ha innescato anche il black Friday nel poker).
Giuliani ordinò un blitz nella sede della filiale di Thorp a Princeton. Non fu incriminato ma diversi suoi soci furono accusati di "racketeering". La maggior parte delle accuse però sono state archiviate, ma il fondo fu chiuso nel 1988.
Una volta che le acque si calmarono, Thorp fondò un secondo fondo, Ridgeline Partners ma si ritirò dalla scena nel 2002 per godersi la sua dorata pensione, nella villa di Newport Beach. Il suo modo di ragionare però è sempre stato il solito sia dentro che fuori i casinò: "raccogliere informazioni, elaborare numeri e calcoli e trovare la strada della verità, perché nessun gioco è imbattibile".