Un nuovo episodio, questo per la verità capitato nel corso del 2024, ma chiusosi pochi giorni fa, ha scosso tutto ciò che riguarda la sicurezza dei Casino svizzeri, dopo lo spiacevole atto di cui vi abbiamo parlato nel recente ato che faceva capo alla banda dei ragazzini olandesi, che, alla resa dei conti, non è andata come essi speravano.
Questa volta eleviamo agli onori della cronaca dei nostri lettori dei fatti che risalgono al marzo dello scorso anno, quando un gruppo di delinquenti riuscivano a riconoscere le carte nella disciplina "Punto Banco", riuscendo a sottrarre cifre piuttosto importanti al Casinò di Zurigo.
In questo Articolo:
Colpo cinematografico al Casinò di Zurigo 1f2g36
Parliamo di un tentativo, peraltro parzialmente riuscito almeno nella sua fase operativa, che ha messo in condizione i malviventi di provare a mettere a segno il più grande colpo mai realizzato in una Casa da Gioco elvetica.
Il gruppo era formato da un totale di undici cittadini cinesi, che sono riusciti a portare fuori dalle mura del Casino di Zurigo una cifra decisamente importante, qualcosa come 140.000 Franchi in una sola notte.
Come riporta "Il Corriere del Ticino", infatti, il tutto si svolge al tavolo più infuocato di Punto Banco, durante la sessione del quale il più ingegnoso del gruppo riusciva a risalire al presunto ordine di uscita delle carte, con l'ausilio di una videocamera del proprio smartphone e un ottimo utilizzo delle sue capacità mnemoniche.

Tre ore di gioco, massimo profitto v3i1p
Le telecamere del Casino e le indagini delle forze dell'ordine svizzere, sono riusciti a risalire alla sessione di gioco incriminata, che è durata all'incirca 3 ore abbondanti.
Il problema del gruppo è che è stato probabilmente fin troppo esoso nel ripresentarsi addirittura 24 ore dopo per provare a raddoppiare la vincita della giornata precedente, ma non si sono neppure messi il problema di pensare che le Case da Gioco non sono esattamente felici quando viene vinta una cifra importante in uno dei loro tavoli e, alla fine della giornata, ci sono i responsabili della sicurezza che controlleranno in maniera particolareggiata i filmati di questi tavoli.
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Il tutto ritrovandosi gli stessi giocatori non più di 24 ore dopo allo stesso tavolo.
Il fatto è che la sessione del nuovo giorno non ha nemmeno visto la luce, poiché ad attendere al tavolo la banda dei malviventi, non c'era il personale del Casino, ma le forze dell'ordine che hanno così fermato gli undici componenti della banda.
Il cinese residente nel nostro Paese 2t3j1q
Il capo di questa banda, le cui intenzioni sono state smascherate praticamente in flagrante, ha la residenza in Italia e proprio in questi giorni avrebbe dovuto partecipare all'udienza del Tribunale distrettuale di Zurigo.
Il processo si è però celebrato senza la presenza del principale indagato, il quale si è scusato per l'assenza e il Pubblico Ministero ha per lui richiesto una condanna di per una pesa sospesa di 12 mesi, anche e soprattutto per il fatto che, secondo l'accusa, lui era non solo la mente e il fautore materiale dell'azione criminale, ma anche colui che si metteva in tasca i proventi maggiori della truffa alla casa da Gioco di Zurigo.
Dall'altra parte il difensore dell'imputato ha ritenuto spropositata la pena del suo assistito, visto che per gli altri imputati sono state richieste pene dai 4 ai 6 mesi circa e il doppio richiesto per il principale imputato era, secondo il parere del legale, esagerata.
Le ragioni della difesa 6f5n35
Non solo. L'avvocato difensore dell'imputato principale, ha provato a spiegare che il malvivente non aveva per nulla i galloni di capo della banda e tanto meno aveva tutte queste capacità di calcolo, visto che in Italia svolge la professione di operaio tessile.
Secondo la teoria difensiva, infatti, il 52enne non aveva quel tipo di abilità e, soprattutto, non era affatto a capo della banda, che, al contrario, lo avrebbe accusato per discolparsi.
Inoltre questo signore avrebbe dei debiti piuttosto importanti in Cina per centinaia di migliaia di Euro e il colpo sarebbe servito per estinguere tali debiti.
La sentenza sulla truffa al Casinò di Zurigo 5g2h4t
Teorie che non hanno fatto breccia nelle idee del Giudice che ha condannato l'uomo a 11 mesi di libertà vigilata dichiarando: «Non posso immaginare che questi uomini si siano riuniti quasi all’improvviso e per caso. Dovevano procurarsi un telefono cellulare con una telecamera poco appariscente, dovevano coordinarsi, filmare le carte e poi guardare il filmato».
Insomma, anche se la sentenza non è ancora definitiva, tutto sommato essa pare essere stata accolta positiva dallo staff difensivo dell'accusato principale, il quale non ha contestato il verdetto della giuria, verdetto non durissimo anche per via della ammissione dell'imputato stesso.

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