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Il poker cinese divide i professionisti: è un cancro o il futuro? 6l4z5n

Il poker cinese da qualche anno si è fatto largo prepotentemente fra gli apionati di poker, che hanno cominciato a giocarlo praticamente ovunque, dalla camera d'albergo fino alle poker room più in vista di Las Vegas: su questa variante, però, anche fra i professionisti non tutti hanno idee concordi.

C'è infatti chi sostiene che l'open face chinese poker non sia in realtà una variante di poker, e che quindi non dovrebbe essere consentito praticarlo, come ad esempio accade con una certa regolarità al Bellagio: "Si tratta di un vero e proprio cancro, è un gioco che non rientra nella definizione di poker - ha dichiarato Todd Brunson a PokerListings.com, interpellato al riguardo al pari di altri giocatori - non ti consentono di giocare il Gin quindi non dovrebbero farlo neppure con l'OFC, a prescindere che la gente lo voglia o meno".

Ma il cliente ha sempre ragione, o almeno così devono pensarla a Sin City, un luogo dove una domanda commerciale non può non trovare una risposta. La questione, in ogni caso, è ben più profonda di quanto non appaia a prima vista, per un semplice motivo: i tavoli di open face chinese poker sottraggono azione alle altre varianti, non di rado attraendo giocatori occasionali, e questo naturalmente a tutta una serie di professionisti non va troppo a genio.

Shaun Deeb ha vinto il torneo di OFC alla PCA 2014 (photo courtesy PokerStarsItalia)

Fra questi naturalmente non rientra Shaun Deeb, che è noto per giocarlo in continuazione tanto dal vivo che attraverso il proprio telefono. Lo statunitense non nega che l'OFC del poker in fondo non abbia granché, ma al tempo stesso trova che si tratti di una naturale evoluzione nei gusti dei giocatori, e che come tale debba essere assecondata proprio come già accaduto in ato.

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"Nei tavoli di cash game high stakes dal vivo siamo ati dal Limit Hold'em al No Limit Hold'em, e quindi al Pot Limit Omaha - ricorda - e questo è proprio ciò che è successo con il poker cinese. Sarebbe come dire che, siccome la maggior parte della gente gioca ad Hold'em, allora non andrebbe permesso il Pineapple".

Deeb va oltre, e si dice convinto che non si tratti di una moda eggera, ma di una variante capace di superare la difficile prova del tempo a causa delle sue caratteristiche intrinseche: "Chiunque può osservare il gioco e seguirne ogni singola mossa, imparare, attrae degli spettatori e per questo è popolare fra i giocatori occasionali. Non a caso per anni hanno offerto il poker cinese tradizionale, tutti i più famosi player di mixed games lo hanno giocato, ma attraeva molte meno persone".

Finché la gente continuerà a volerlo, insomma, difficilmente qualche poker manager deciderà di metterlo alla porta: rischierebbe di fare la stessa fine, e chi mai potrebbe desiderarlo davvero?

 

Piero 'Pierelfo' Pelosi

Piero 'Pierelfo' Pelosi 6e32j

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