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Dinamiche di un torneo: giocare senza guardare le carte 1ge15

Dal blog di Cody “Bwammo” Kaiser, giocatore professionista americano e coach del training-site DragTheBar, riportiamo la traduzione di un interessante post sulla possibilità di decidere l’azione al tavolo senza neanche guardare le proprie carte.

“Senza alcuna intenzione di braggare o altro, posso tranquillamente affermare di essere capace di battere (e l’ho già fatto) la maggior parte dei tornei senza neanche guardare le carte che ricevo. Il tutto valutando ogni più piccola informazione al tavolo e reagendo di conseguenza. Un po’ come un non vedente che non ha più a disposizione la vista ma che può sentire e avvertire maggiormente le sensazioni trasmesse dal mondo circostante, nel gioco del poker conoscere le carte aumenta certamente la possibilità di sopravvivenza in una partita ma non è una elemento assolutamente necessario.

Un semplice ed ovvio esempio di quanto appena detto può essere una situazioni in cui stiamo partecipando ad un torneo e vicini alla bolla ci ritroviamo di small blind con 6 BB. Scoprire che carte abbiamo non è fondamentale, perché se tutti foldano andremo automaticamente all-in. Se c’è un limper da late position, non abbiamo bisogno di guardare le hole card per determinare le chance di successo se shova: ci basterà osservare il suo stack e conoscerne le specifiche tendenze pre-flop.

L’unica ragione per sapere che mano abbiamo è quando qualcuno rilancia prima di noi, ma in realtà, neanche in questo caso è proprio basilare scoprirlo. Se sappiamo che l’altro sta aprendo più wide di quanto dovrebbe, ciò significa che avremo maggiori possibilità di vittoria a prescindere dalla nostra starting-hand (con l'opportunità di andare con uno stop-and-go oppure con un meno appropriato 3-bet shove).

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Quando non abbiamo la possibilità di guardare le nostre carte, dovremo prendere in considerazioni altri fattori e giocare in maniera adeguata se avvertiamo debolezza. A tale scopo, la nostra azione verterà su bluff piazzati col giusto timing e steal pre-flop con l’opzione di una continuation bet.  Una situazione che capita spesso è quando ci si ritrova seduti sulla sinistra di un giocatore che prova in continuazione ad attaccare il piatto pre-flop. Intendo che apre di 2,5x oppure min-raisa o altro finché qualcuno non reagisce di conseguenza.

Abbiamo davvero bisogno di conoscere le nostre carte per rispondere ad un oppo del genere? Sappiamo che spesso aprirà con mani weak, per cui – a meno che non l’abbiamo visto chiamare un all-in con una trash hand – possiamo stabilire che folderà la gran parte delle volte di fronte ad uno shove. Se entrambi siamo abbastanza deep (di solito intorno ai 15 BB o più), avremo semplicemente l’opzione di 3-bettarlo in posizione. Se chiama, potremo c-bettare, e l’entità del suo stack più le statistiche forniteci dell’HUD ci daranno informazioni più che sufficienti per capire come potrebbe reagire ad una nostra continuation bet.

Vedete? Finora non ho mai parlato di carte… non ci servono! Naturalmente, sarebbe bello avere AK quando lo 3-bettiamo, ma quanto spesso credete che tale giocatore possa avere una mano che ci paghi?” (continua)

Assopoker Team

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