I primi effetti del "decreto dignità": licenziamenti e addio a Sky Sport 24 5s195i
Il ban della pubblicità inizia a ricadere in modo inevitabile sui conti degli editori ed a pagare sono i dipendenti di importanti network come Sky e Mediaset che per coprire gli enormi costi dei diritti televisivi sul calcio, trasmettevano - durante gli eventi sportivi - diversi spot pubblicitari dei bookmakers, ora vietati.
L'emittente satellitare di Rupert Murdoch, in questi primi mesi nei quali la legge è entrata in vigore (16 luglio 2019 è cessata la deroga), ha riscontrato mancate entrate iniziali per decine di milioni (per Mediaset addirittura si parla di un danno da 40 milioni di euro) in questa stagione di Serie A.
Molte concessionarie della pubblicità invece stanno raschiando il barile. La situazione inizia ad essere pesante.
A pagare però saranno i dipendenti (che si ritroveranno senza lavoro) ma anche i tifosi che dovranno rinunciare a diversi servizi, ad iniziare dal TG sportivo, Sky Sport 24.
Il divieto della pubblicità ha senza dubbio agevolato l'invasione di spot degli alcolici (un'emergenza che al Governo e alla maggioranza attuale non importa per nulla) ma evidentemente non è sufficiente a Sky per mantenere la sua struttura giornalistica originaria.
Così, secondo quanto riporta Italia Oggi, il nuovo amministratore di Sky, Maximo Ibarra, sta presentando al Cda un piano di contenimento dei costi. Eliminate le sedi regionali di Palermo, Torino, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Padova, con un notevole taglio del personale. Secondo il quotidiano economico, la prossima mossa sarà quella di eliminare Sky Sport 24 e di accorparlo a Sky Tg 24, con conseguente taglio della redazione.