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Gli uomini più potenti del poker: Harry Reid 253f4n

harry-reidEntro la fine del 2011 il poker online dovrà essere legalizzato negli Stati Uniti per volontà del potentissimo senatore, leader dei democratici, Harry Reid che guida la lobby di Las Vegas ed è legato al colosso Caesars Entertainment (ex Harrah’s), suo sponsor elettorale.

Dopo il black-friday gli equilibri del poker sono cambiati non solo negli USA ma in tutto il mondo e Reid ha contribuito a capovolgere le antiche gerarchie. Andiamo alla scoperta degli uomini nuovi e più influenti che in questo momento possono mutare gli scenari del mercato e il destino anche di molti giocatori (pensiamo solo ai grinders rimasti disoccupati o costretti ad emigrare in altri paesi).

Per chi non lo conoscesse, Harry Reid è stato il regista, poche settimane fa, dello storico accordo tra Democratici e Repubblicani sul debito USA; vicenda che ha tenuto sulle spine il mondo intero per quasi un mese. Un particolare che denota il suo ruolo chiave nello scacchiere politico di Washington.

Eletto per la prima volta in Senato nel 1986,  da 6 anni ricopre il ruolo di capogruppo dei senatori democratici. E’ nemico giurato di PokerStars e Full Tilt Poker (a febbraio Steve Wynn provò una mediazione) e per molti, dietro all’inchiesta del Dipartimento di Giustizia di Manhattan, c’è la sua lunga mano.

Nelle ultime elezioni, la campagna elettorale di Reid è stata finanziata per gran parte da Caesars Entertainment e MGM Resort, le due multinazionali in questo momento più influenti del Nevada. Non c’è da meravigliarsi: sono stati resi pubblici i dati che riguardano l’attività di lobbying svolta da Caesars nel 2011: la nota catena di casinò ha speso ben 821.000$ a Washington, solo nel secondo trimestre (dopo il black-Friday), per finanziarie i nuovi progetti legge sul poker online.

harry-reid-obamaPrima del 15 aprile, Isai Scheinberg (proprietario di PokerStars) e Howard Lederer (co-fondatore di Full Tilt Poker) erano considerati i numeri uno incontrastati. Nella speciale classifica redatta dalla rivista Bluff Magazine, Harry Reid era in forte ascesa al quarto posto, ma il suo nome era ato (erroneamente) quasi inosservato.

D’altronde si era capito nel mese di dicembre del 2010 che la lunga e potente mano di Reid, voleva ridisegnare la geografia del poker a stelle e strisce. Il senatore aveva dichiarato guerra alle due superpotenze PokerStars e Full Tilt Poker, presentando un disegno legge (che doveva essere votato in pochi giorni dai deputati in scadenza di mandato) sul poker online a favore dei boss di Las Vegas. Di fatto, con questo tentato "golpe" il senatore ha provato ad escludere le rooms che operavano offshore negli Stati Uniti. La reazione non si è fatta attendere a Washington, da parte della PPA (Poker Players Alliance) e gli ambiziosi progetti del senatore sono rimasti in sospeso ma solo per pochi mesi.

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Sarà un caso ma le volontà di Reid, quattro mesi dopo, sono state indirettamente realizzate dalla Procura di New York che ha  ‘cacciato’  dagli States i quattro siti più ricchi e influenti che, attraverso l’associazione dei giocatori (PPA) riuscivano a tutelare i loro interessi a Capitol Hill. Ma non avevano fatto i conti con il senatore del Nevada e soprattutto il super procuratore Preet Bharara, nominato di persona dal presidente Barack Obama.

caesars-palaceOra che il campo è libero, Las Vegas vuole investire nell’online e monopolizzare il primo mercato mondiale e lo farà senza la concorrenza scomoda di PokerStars e Full Tilt Poker. Reid ha assicurato che il nuovo progetto legge sul poker dovrà prendere corpo ed essere approvato entro la fine del 2011. La PPA si è allineata e sta lavorando dietro le quinte, in particolare in seno alla speciale Commissione del Congresso istituita per il Controllo del debito pubblico. In tempo di vacche magre anche la corrente conservatrice dei repubblicani sembra si stia convincendo che il poker online potrebbe essere una fonte importante per l'erario e contribuire alla riduzione del debito.

L'unica incognita in questo scenario pianificato alla perfezione da Reid è rappresentata dalle riserve indiane che stanno facendo pressione per essere incluse tra gli attori protagonisti. Si arriverà in tutti i casi alla regolamentazione con un compromesso: le scommesse sportive saranno escluse (le leghe professionistiche sono contrarie), ma il poker online sarà legittimato, grazie al grande "burattinaio" di Washington.

Gli uomini più potenti del poker – fine primo episodio - continua

Luciano Del Frate

Luciano Del Frate 1q192h

Editor in Chief Assopoker. Giornalista e consulente nel settore dei giochi da più di due decenni, dal 2010 lavora per Assopoker, la sua seconda famiglia. Ama il texas hold'em e il trading sportivo. Ha "sprecato" gli ultimi 20 anni della sua vita nello studio dei sistemi regolatori e fiscali delle scommesse e del gioco online/live in tutto il Mondo.
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