Non c’è pace per Gus Hansen: tornato ai tavoli di cash game high stakes di Pot Limit Omaha, il danese si mostra incapace di registrare una vincita, alimentando così le voci che non lo vedono competitivo a questi livelli in quella disciplina.
In una sessione durata sei ore, chiunque si sia seduto di fronte a “the great dane” è riuscito a spillargli dei soldi. Certo, stiamo pur sempre parlando dell’elite della disciplina, ma il ivo resta.
Il primo a sfidare Hansen è stato Di “Urindanger” Dang, che in 176 mani di heads-up ai limiti $500/$1.000 è riuscito a prevalere per 57.000 dollari prima di mollare la presa, ma questo purtroppo per Gus non era che l’inizio.
Il secondo ad arrivare è stato infatti Ilari “Ziigmund” Sahamies, che in circa tre ore di gioco pari a 700 mani ha inflitto ad Hansen una batosta da 375.000 dollari, portando così a 453.000 dollari il suo guadagno nell’arco della giornata.
Infine, come se non bastasse, anche Ashton “theASHMAN103” Griffin ha voluto partecipare alla festa, seppure per non più di quaranta minuti e 120 mani. Tanto è bastato, ad ogni modo, perché lo statunitense raccogliesse la sua fetta di torta, che al cambio attuale è pari a 150.000 dollari.
Tutto questo per Gus Hansen ha significato un significativo downswing di 582.000 dollari, che ha di fatto dimezzato quanto era riuscito a guadagnare fino a questo momento nell’arco dell’intero anno.
D’altra parte, come abbiamo avuto modo più volte di ricordare gran parte di quei profitti il danese li aveva fatti registrare non ai tavoli di Pot Limit Omaha ma a quelli di Mixed Games, nei quali evidentemente riesce a sfruttare maggiormente le lacune nel gioco degli avversari.
Tornando al suo vecchio amore, mai corrisposto almeno a giudicare dai risultati, per Gus Hansen si preannunciano tempi duri ai tavoli high stakes di Full Tilt Poker, nonostante il danese non sia certo l’ultimo arrivato: d’altra parte a quei tavoli di miliardari russi ne girano pochi…
