La manovra finanziaria si preannuncia un bagno di sangue per il settore dei giochi ed i players non saranno risparmiati. In base alle anticipazioni del Messaggero, saranno ancora di più tartassati i giocatori che tentano la fortuna. Secondo il quotidiano romano sono in arrivo grosse novità nel decreto Fiscale per il 2020 per quanto riguarda Gratta e Vinci e Superenalotto.
Diverse le ipotesi in campo: il nuovo esecutivo guidato dal premier Conte e sostenuto dai 5Stelle, PD e nuovo partito di Renzi, è pronto a presentare un conto salatissimo per i players.
Le tasse potrebbero raddoppiare sulle vincite su Gratta e Vinci e Superenalotto.
Dovrebbero essere creati degli scaglioni, levando il limite minimo (al momento vengono tassate solo le vincite sopra i 500 euro). La tassa sulla fortuna dovrebbe essere applicata sempre (quindi anche sui Gratta e Vinci con vincita da €5). Ma c'è anche un'altra proposta in campo che prevede un limite minimo di €250.
La prima bozza del decreto: tassazione a scaglioni su Gratta e Vinci e Superenalotto 4a676u
La prima bozza del Decreto Fiscale prevede una tassazione a scaglioni: sulle vincite da €100.000 (e superiori) su Gratta e Vinci e Superenalotto il prelievo fiscale dovrebbe are dal 12% al 23%. Una bella mazzata.
Ma come detto la novità più grossa riguarda le vincite minime: se levano il limite da €500, la tassa riguarderà tutti i fortunati e saranno "aggredite" anche le micro-vincite (rallentando l'effetto continuo di riciclo delle vincite).
Annunciato anche l'arrivo della lotteria degli scontrini come soluzione anti-evasione, già sperimentata in Portogallo.
E' stata presentata anche una proposta per eliminare l'uso del contante nella rete terrestre, ma su questo punto ci potrebbero essere diversi problemi: la maggior parte delle banche si rifiuta di aprire conti per gli operatori di gioco.
Invece per contrastare la presenza di minori nelle sale, il Governo ha preannunciato l'invio di agenti in borghese per controlli più accurati.