Parafrasando una frase storica delle telecronache di Fabio Caressa, si potrebbe dire che "il poker è strano, Beppe". Su queste pagine, infatti, abbiamo raccontato tantissime storie particolari nel corso degli anni e quella che proponiamo oggi rientra sicuramente in questa categoria. Non stiamo parlando di piatti da milioni di dollari giocati in partite clandestine, né di giocatori che hanno vinto e perso cifre da capogiro nel giro di poche ore nel poker online. Ci riferiamo invece al leggendario Barry Greenstein e alla sua nuova ione per il poker play money.
Per chi non lo sapesse, il play money altro non è che il gioco a soldi finti. Quasi tutte le piattaforme online offrono il poker play money e anche in questo mercato Pokerstars che è leader indiscussa grazie a un'offerta praticamente sconfinata: ci sono tutti i tipi di varianti, i tornei, i sit and go e il cash game. In una recente intervista per Pokerlistings.com, Barry Greenstein ha spiegato dalle Bahamas come è ato dal giocarsi i coinflip da un milione di dollari ad High Stakes Poker al grindare gli MTT a soldi finti.
"Non so se voglio davvero dire qual è la verità, ma lo farò comunque", ha esordito Greenstein. "Come ben sapete, non posso giocare online a soldi veri perché vivo negli Stati Uniti. Quindi Pokerstars mi ha chiesto di giocare a soldi finti per 3-5 ore alla settimana. Non avevo alcuno stimolo nel giocare a cash game, così, per rispettare gli obblighi contrattuali con Pokerstars, ho pensato di riempire quelle 3-5 ore con i tornei".
Quella che inizia come un'attività "imposta", diventa presto una vera e propria ione per il veterano. "Ho iniziato a giocare i tornei e sono salito fino a potermi permettere quello da un milione di buy-in, che al cambio attuale vale circa 5$ (su Pokerstars.com è possibile acquistare i play money pagandoli con soldi veri, ndr). Ho iniziato anche a giocare il Sunday Billion, che è l'equivalente play money del Sunday Million, se non fosse che il field è di circa 800-900 giocatori. Beh, ho giocato il primo e l'ho vinto e un paio di settimane dopo l'ho vinto di nuovo".
Che si tratti di soldi veri oppure no, riuscire a vincere due tornei mettendosi alle spalle migliaia di avversari non è da tutti. Ma Barry rivela che i suoi risultati sono andati ben oltre i due Sunday Billion messi in bacheca: "In poco tempo ne ho vinti due e ho anche fatto due secondi posti. Ho vinto un altro torneo da un miliardo di dollari di buy-in battendo Chris Moneymaker in heads-up. Devo ammettere che ha giocato meglio di me ma ho avuto la fortuna di vincere il coinflip decisivo".
Complici gli ottimi risultati, Barry ha iniziato ad apionarsi seriamente ai tornei play money. All'inizio, però, il suo atteggiamento non era certamente questo, come ammette lui stesso: "Il mio metodo per approcciare seriamente gli MTT a soldi finti, inizialmente, era semplicemente quello di durare il più a lungo possibile. Ero mosso solo dalla pigrizia. Tuttavia, quando ti succede di durare abbastanza in un torneo, poi vuoi inevitabilmente raggiungere il tavolo finale. Se sei una persona competitiva vuoi sempre vincere e onestamente sono molto più dispiaciuto per quelle due volte che ho fatto secondo rispetto a quando ho vinto".
Greenstein si dimostra anche molto onesto e umile quando parla del suo rapporto con il poker online a soldi veri: "Per giocare a real money dovrei trasferirmi in Messico o in Canada ma attualmente gioco dal vivo nei club di Los Angeles, pertanto non ho alcuna intenzione di muovermi. Oltretutto, sono sempre stato un giocatore perdente online, quindi non ho un grosso incentivo per spostarmi. Capisco che per molti giovani il discorso sia completamente diverso, perché devono guadagnarsi da vivere con l'online. Non c'è dubbio, comunque, che io sia un giocatore molto più forte dal vivo che online. Anche ai tavoli play money trovo giocatori più forti di me".
Con queste dichiarazioni sulla sua ione per il poker play money, Barry Greenstein si dimostra anche molto coraggioso, perché da qualche tempo girano voci poco piacevoli sullo stato delle sue finanze. Il professionista di lunga data, comunque, spiega in questo modo perché continua a giocare i tornei a soldi finti anche oltre il numero minimo di ore che gli sono richieste da Pokerstars: "Il beneficio più grande è che mantiene la mia mente fresca. Non mi capita spesso di giocare a No-Limit Hold'em dal vivo perché non è il main game nelle partite a cui prendo parte. Giocare questi grossi tornei a soldi finti mi consente di ragionare sui diversi spot e analizzare i miei errori. Per tanti anni l'unico torneo di No-Limit Hold'em a cui mi sono iscritto è stato il Main Event WSOP, nel quale giocavo male perché ero fuori allenamento. Ora sono tornato a giocare i tornei del WPT e altri piccoli eventi al Bellagio e mi posso mantenere in forma grazie agli MTT Online play money".
Dagli High Stakes ai play money il o non è sicuramente breve. Per Barry Greenstein, comunque, questa variante a soldi finti è una "palestra" molto utile per migliorare il suo gioco, nonostante tutti i milioni che si è giocato e ha vinto in carriera e le 62 primavere che si porta sulle spalle.