Ne avevamo parlato lo scorso ottobre, anche se la storia risale addirittura al 2011, quando partirono le prime accuse di cheating nei suoi confronti. A poco più di tre anni, arriva l'ufficialità: una corte britannica ha dichiarato colpevole di collusion e multi-ing il professionista Darren Woods.
Per 'Dooschcom' le alternative ore sono due: farsi 15 mesi dietro le sbarre e pagare una multa di 1 milione di sterline, oppure tenersi i soldi ma vedere il sole a scacchi per altri sei anni: non certo un'ipotesi allettante.
Woods, che inizialmente si era dichiarato innocente, ha creato diversi su numerosi siti di poker online (incluso il suo ex sponsor, 888.com). In questo modo si sedeva allo stesso tavolo con due 'giocatori' diversi - ma controllati entrambi da lui - ottenendo così un netto vantaggio rispetto ai suoi avversari.
Il professionista sperava forse di essere abbastanza bravo e intelligente (d'altronde non si vince un braccialetto WSOP per puro caso) da non farsi beccare, ma a quanto pare ha sottovalutato la capacità di osservazione dei suoi avversari.
Numerosi professionisti del Limit Hold'em hanno infatti cominciato a confrontare le hand history prima di concludere che Woods era o in combutta con altri giocatori, oppure stava facendo multi-ing.
Come dicevamo, le prime avvisaglie sono datate 2011, quando su 2+2 comparve un thread che attirò l'attenzione di numerosi giocatori di spicco, quali Isaac Haxton, Daniel Cates e Cole South, che inizialmente si schierarono con Woods evidenziando una mancanza di prove. Prove che piano piano sono venute a galla, nonostante il giocatore adducesse scuse via via sempre meno plausibili.
La situazione è diventata talmente insostenibile che lo scorso ottobre Woods ha dovuto ammettere di essere colpevole dei 9 capi d'accusa a lui intestati. Darren avrà tempo sei mesi per pagare il milione di sterline di multa (anche se secondo la corte britannica, avrebbe guadagnato molto di più dalla sua attività fraudolenta), altrimenti il suo soggiorno in gattabuia verrà prolungato.