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Dolly quotes: pillole di grandezza che raccontano Doyle Brunson 64228

"There's no life like the life I've lived. You're free like a cloud floating up in the sky." Raramente è capitato di vedere una citazione di un personaggio famoso che ne è anche una sorta di implicito testamento spirituale, come questa frase pronunciata da Doyle Brunson nel 2005. E proprio dalle citazioni del "godfather of poker" appena scomparso, ma anche da vari aneddoti raccontati dai tanti pokeristi famosi che lo hanno incrociato in vita, tracciamo un suo profilo.

Dolly quotes: l'eredità di Doyle Brunson nelle sue parole 2i2q2h

"Non esiste alcuna vita paragonabile a quella che ho vissuto. Sei libero come una nuvola che svolazza nel cielo". Non nascondo di avere avuto un brivido, stamani, quando ho letto questa frase pronunciata da Doyle Brunson davanti al taccuino di Connor Ennis del Las Vegas Sun, nel 2005. Al tempo Texas Dolly aveva 72 anni e diversi acciacchi, ma era più che mai "in carriera". Anzi, aveva appena vinto il decimo braccialetto WSOP in carriera, che lo collocava in quel momento in cima alla classifica all-time.

Quella frase era la descrizione di un percorso, verso una libertà che non è calata dall'alto ma è stata guadagnata giorno per giorno, sessione dopo sessione, a volte a rischio della vita come nei tempi pionieristici, fino a diventare il re delle partite high stakes di Las Vegas negli ultimi 50 anni, come lo ha definito Phil Hellmuth.

Cerchiamo allora di raccontare alcuni aspetti della vita-carriera di Doyle Brunson dalle sue citazioni più famose e da quello che raccontano oggi i suoi colleghi, tutti affranti dalla perdita di un amico, rivale ma soprattutto fonte di ispirazione.

“If I wouldn’t have blown out my knee, it was 99% I never would have played poker.”

"Se non mi fossi distrutto un ginocchio, al 99% non avrei mai giocato a poker". Come molti di voi sapranno, Doyle Brunson giocava a basket ed era un prospetto tra i più interessanti della sua generazione. Lo aveva raccontato in una vecchia intervista, che era sul punto di venire scelto dai Lakers, al tempo non ancora a Los Angeles ma a Minneapolis. Ma una lastra di cartongesso da 900kg finì sulla sua gamba, fracassandogli il ginocchio e costringendolo al gesso per un paio di anni. La carriera nel basket era andata, ma di lì a poco sarebbe iniziata quella nel poker, di cui sarebbe diventato leggenda. Se esiste un caso più eclatante (ma anche più doloroso) di sliding door, fatecelo sapere.

“If you can’t stand the heat, stay out of the kitchen”

"Se non sopporti il calore, stai lontano dalla cucina". Probabilmente si tratta della più felice sintesi dell'abilità di un giocatore di poker professionista, le cui qualità sono sì tecniche e di una ottima conoscenza dei giochi, ma anche e soprattutto di resistenza alla pressione. Quella di prendere decisioni importanti sotto pressione è per distacco la qualità più importante per un poker pro.

Ciò traspare anche da un'altra delle citazioni più famose di Texas Dolly, ovvero: "A man with Money is no match against a man on a mission". "Un uomo coi soldi non ha alcuna speranza contro un uomo in missione".

"Try to decide how good your hand is at a given moment. Nothing else matters. Nothing."

Il poker come gioco situazionale, in cui nulla è dogma e tutto è da contestualizzare. La lezione di Doyle Brunson era in fin dei conti semplice: "Riuscire a capire quanto sia buona la tua mano in un determinato momento. Nient'altro conta di più. Nient'altro."

Dicono di Dolly: la grandezza di Brunson dai racconti dei pro 196s3r

Se su Twitter cercate "Doyle Brunson", vi troverete oggi di fronte a una infinita sfilza di condoglianze e ricordi, ma anche di aneddoti vari.

Uno dei più divertenti viene da Scott Seiver, che prima ha rivelato con orgoglio il più grande complimento che abbia ricevuto in carriera, ovvero il giorno in cui Brunson disse che lui e Jason Mercier erano gli unici della loro generazione che avrebbero potuto resistere alla vita del gambler on the road, come aveva fatto lui ai suoi tempi.

Quindi, Seiver ricorda uno spot molto particolare:

"Una delle prime volte che giocai con lui, bluffai puntando 40.000$ in uno spot senza alcuna speranza, poiché avevo 10 e 2 off e volevo tremendamente mostrargli il bluff. Così, mentre raccoglieva il piatto mi sorrise e disse "Sai quante persone mi hanno regalato soldi provando a fare questa cosa?"

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Un altro aneddoto divertente, ma che costituisce una pillola di una vita vissuta al massimo nel mondo di cui era leggenda vivente, è quello raccontato da Lex Veldhuis.

"12 anni fa avevo fatto uno swap con Phil Ivey, soldi in Europa per soldi a Las Vegas. Arrivato alle WSOP, mi trovai di fronte a Ivey, che disse "Oh aspetta, ti devo qualcosa. Quanto era?" "25mila dollari", gli rispondo. Ivey si guarda intorno e e vede arrivare Doyle con il suo motorino. "Doyle, hai del contante da dare a questo ragazzo?"

"Quanto ti serve?", chiese Brunson. "25mila", rispose Ivey. "Non porto spiccioli con me, non farmi perdere tempo", fu la risposta di Doyle..."

Chiudiamo con un ricordo meno divertente e più intimo, ma che contribuisce a descrivere l'uomo Doyle Brunson, oltre che il giocatore. Ci aiuta in questo Jeff Platt, volto e voce di PokerGO:

"Mi piace ricordare che il primo e unico ritiro di Doyle Brunson dalle WSOP non arrivò perché non si era aggiornato abbastanza sul gioco, ma solo perché aveva bisogno di stare accanto alla sua adorata moglie Louise. Un uomo fedele e legato alla famiglia, che si dà il caso abbia anche avuto un gigantesco impatto sul poker."

Domenico Gioffrè

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"Assopoker l'ho visto nascere, anzi in qualche modo ne sono stato l'ostetrico. Dopo tanti anni sono ancora qui, a scrivere di giochi di carte e di qualsiasi cosa abbia a che fare con una palla rotolante".
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