Vai al contenuto

Johnny Moss, la storia mai raccontata del primo campione del mondo di poker [Parte I] 34686o

Tutto possiamo dire di Johnny Moss, ma non che fosse un bell’uomo. Quasi calvo sin dalla giovane età, praticamente mezzo cieco – tanto da dover indossare un paio di occhiali “alla Filini” – e un volto da inserire alla voce “inespressività” dell’enciclopedia.

“Aveva quel tipo di personalità adattissima ad una partita di poker, ma a poco altro”, raccontava di lui Thomas ‘Amarillo Slim’ Preston, uno dei suoi avversari più fieri al tavolo. E allora che altro poteva diventare Johnny Moss, se non il primo campione (e bicampione, e tricampione) del mondo di poker?

Un’infanzia difficile 4x3xf

La vita non ha sempre sorriso al buon Johnny. Poco dopo la sua nascita, nel 1907, il padre John Hardie perse il suo lavoro di vice sceriffo in una piccola cittadina del Texas e fu costretto a mettersi in viaggio, famiglia al seguito, per cercare un nuovo impiego.

Un’appendicite fulminante, invece, portò via la mamma di Moss poco tempo dopo. John Hardie fu assunto da una compagnia telefonica di Dallas, ma a seguito di un grave incidente che lo rese zoppo (gli cadde addosso un palo della luce!) rimase nuovamente disoccupato.

Per aiutare a mettere il pane in tavola, Johnny Moss fu costretto ad abbandonare le scuole elementari per lavorare a tempo pieno come venditore di giornali. Nel poco tempo libero che gli restava, studiava le uniche figure che sembravano viaggiare alla grande, in un quartiere altrimenti povero: i gambler di strada.

Lavorare e giocare 3x3y5h

“Papà, se non lavoro come faccio ad avere soldi per giocare?”, chiese una volta il giovane Moss al padre: “Figlio mio, è quello che i gambler cercano di capire”. Mai risposta fu più azzeccata.

Nel 1923, a 16 anni, Johnny trovò un compromesso temporaneo. Il proprietario dell’Otter’s Club, un circolo di gioco privato, cominciò a pagarlo tre dollari al giorno per tenere d’occhio i giocatori della poker room e segnalare eventuali casi di cheating. Più che il denaro, il giovane Moss guadagnava qualcosa che gli sarebbe servita molto di più, col tempo: l’esperienza.

Road to Campione

“Il proprietario del locale era il miglior giocatore di draw poker in circolazione, così imparai subito e diventai un buon player”, ricordava Johnny Moss. “Rimasi tre anni, poi mi trasferii all’Elks Club perché sapevo che c’era chi poteva insegnarmi l’hold’em. Di giorno lavoravo e guadagnavo, di sera pagavo per prendere lezioni del gioco.

 

 

Scopri tutti i bonus di benvenuto

Gli inizi della carriera di poker player l5l1o

Lì incontro quella che sarebbe diventata sua moglie, la cassiera del locale Virgie Ann Mo. I due si sposarono sei mesi dopo il primo incontro, ma ben presto Virgie cominciò a stancarsi della doppia vita del marito: campionista per la National Biscuit Company durante la settimana, poker player nel weekend. Non si vedevano praticamente mai.

“Scegli, o il lavoro o il poker”. Le disse un giorno. Lui ci rifletté un po’, ma scelse il poker. E lo fece nel miglior periodo possibile, visto che il boom del petrolio aveva arricchito il Texas, riempiendo di denaro una miriade di giocatori scarsi che non vedevano l’ora di perderne un po’ carte in mano.

Johnny Moss insospettabile pistolero! 2u6h1j

Viaggiare per le città petrolifere a caccia di polli da spennare non era esattamente un’attività tranquilla. C’era sempre la possibilità che qualche Texas Ranger (no, non Chuck Norris: uno vero) fe capolino in una delle partite underground, o che qualche cheater o peggio ancora qualche malvivente avesse cattive intenzioni. Ecco perché Moss prese a girare addirittura con una pistola.

Un giorno, Moss si trovava in una piccola città in cui non era mai stato. Ad un certo punto, sul soffitto della sala dove stava giocando, nota un piccolo buco da cui qualcuno stava spiando. “Tirai fuori la mia pistola e dissi: ‘Ok ragazzi, devo sparare sul soffitto? Oppure fate scendere il vostro ragazzo senza che si faccia male?’ Pensavano che stessi bluffando. Finii per sparare a quel tizio nel sedere.

L’amicizia con Benny Binion 42n3k

Al termine di una sessione in cui perse 80.000 dollari a credito, Johnny Moss aveva solo due strade davanti a sé: scappare dalla città, o chiedere aiuto. Contrariamente a quanto credono in molti, i giocatori della vecchia scuola hanno un codice d’onore a cui non intendono sottrarsi.

Così, Moss andò a chiedere aiuto ad un suo amico d’infanzia di nome Lester Ben, meglio conosciuto come Benny Binion. Binion non solo prestò 80k a Moss, ma gli diede altri $20.000 per permettergli di tornare a giocare.

[Fine prima parte]

Claudio Poggi

Claudio Poggi 152x1i

MIGLIORA IL TUO POKER CON I NOSTRI CONSIGLI