Il No Limit Hold'em è un gioco difficile. Questa è la cattiva notizia. Ma ce n'è anche una buona: si può imparare. Da questo semplice incipit spicca il volo il Little Green Book di Phil Gordon.
E' vero, il percorso per are da "dead money" a giocatore vincente prevede una nutrita schiera di conoscenze pratiche sull'azione al tavolo, sulla psicologia e su tutto il corollario probabilistico-matematico applicabile al poker. Tuttavia, è altrettanto vero che in una sessione di Hold'em si verificano spesso errori da un lato e dall'altro del tavolo.
Allora, oltre che avere un cooler dalla parte giusta, diventa fondamentale indurre i propri avversari a commettere grandi sbagli. Alla luce di tutto ciò, in accordo coi più noti insegnamenti tratti dalla dottrina di Sklansky, Phil Gordon giunge ad improntare l'intera struttura del suo manuale su quello che è uno degli assiomi del poker: soltanto ponendo gli altri di fronte a una scelta, puoi provocare un possibile sbaglio. E questo obiettivo, ammette l'autore, si ottiene praticando uno stile aggressivo, non importa se loose o tight.
Perciò capiamo subito che il libro si rivolge in particolare a quanti credono che "se ci sta il call, ci sta anche il raise" e soprattutto a tutti coloro che si trovano a loro agio nelle situazioni in cui devono e possono prendere l'iniziativa al tavolo.
Detto questo, la struttura del Little Green Book si presenta in maniera perlomeno originale. Non tanto dal punto di vista del piano dell'opera, quanto per la cura con cui Phil Gordon ha cercato di scomporre ogni fase del gioco abbinandola a una serie di lezioni sintetiche ed efficaci.

A prima vista l'impressione che se ne potrebbe ricavare è quella di una serie di pillole un po' superficiali, ma proseguendo nella lettura si rivela tutta l'attenzione impiegata dall'autore per divulgare gli aspetti più reconditi del gioco.
Come non hanno mancato di sottolineare Annie Duke e Howard Lederer nella prefazione, "se il Little Black Book può considerarsi un libro elementare, il Little Green book è il libro da diploma del poker", in altre parole pur trattandosi di un testo adatto a tutti non se ne dovrebbe sottovalutare la profondità.
Di pari o, però, diciamo cosa non troverete in questo libro. Non troverete insegnamenti circa le differenze tra sit&go e torneo mtt, così come non troverete suggerimenti ad hoc per il gioco online, mentre molti esempi e un capitolo tutto dedicato ai tells derivano direttamente dalla pratica live e dall'esperienza di un giocatore qual è Phil Gordon.
Un informatico milionario che pur non potendo vantare braccialetti in carriera, ha partecipato a decine di final table sia delle World Series che del WPT, facendo registrare successi e vincite per oltre due milioni di dollari.
Ed è per questo che nessun aspetto del gioco viene trascurato nella disamina di Gordon. Accanto ai capitoli sull'azione preflop e lungo le streets, se ne trovano altri dedicati al bluff, alle size in relazione alla posizione, al calcolo delle odds del piatto e a quelle implicite, non dimenticando tutti i fattori legati alla psicologia.
Se ciò non bastasse, il libro è scritto con l'eleganza e la leggerezza di un'ottima penna e, sfiorando la vera essenza dell'Hold'em in appena 200 pagine, non può che lasciarsi divorare tutto d'un fiato.
Il libro è disponibile in italiano e si può acquistare sul sito della dgs3-editrice.