William Benter sta alle scommesse come Doyle Brunson sta al poker. Da questo paragone soltanto, anche senza conoscerne la storia, dovreste intuire già la caratura del personaggio di cui vi parliamo oggi, uno degli scommettitori più brillanti e vincenti di sempre.
Un precursore, proprio come lo è stato il pokerista texano quando ancora il Texas Hold’em non era che una variante di nicchia.
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Galeotto fu il blackjack 183z2u
William Benter nasce a Pittsburgh, Pennsylvania, nel 1957. Qui a gran parte della sua giovinezza, ma a scuola appare immediatamente chiaro a tutti che le sue incredibili abilità matematica lo porteranno molto lontano.
Addirittura si dice che ‘Bill’, come lo chiamavano gli amici, fosse in grado di risolvere diverse equazioni a mente. Così, per divertimento.
Crescendo, Benter si convince di voler utilizzare il suo talento matematico per guadagnarsi da vivere, ma non volendo né insegnare né dover timbrare il cartellino, si reca al casinò e comincia a giocare a blackjack, contando le carte.
È proprio in questo periodo che legge Beat the Dealer, il capolavoro di Edward O. Thorp che lo aiuta ad affinare le sue skill. Non a molto prima che i casinò si accorgano della sua incredibile abilità nel contare le carte e cominciano a bannarlo.
Le corse dei cavalli 3417
A quel punto, William Benter si rende conto che se vuole continuare a giocare senza “metterci la faccia”, deve cambiare strategia. a così alle scommesse sui cavalli, ma lo fa con un’applicazione mai vista prima di quel momento.
Grazie alla sua mente matematica, studia e sviluppa un software che inizialmente riesce a tenere conto di 16 variabili che possono influenzare l’esito di una corsa, come il palmares del cavallo e del fantino, la qualità dell’allenatore e tanto altro.
Se vi sembrano già tante 16 variabili, sappiate che l’ultima versione del suo software è arrivata ad analizzarne oltre 130.
Un esercito di scommettitori 6j5571
William ha imparato a sue spese che dare troppo nell’occhio è controproducente, nel mondo del gambling. Allora sceglie di non puntare grosse cifre, ma di spalmare il suo budget in una miriade di tante piccole bet. Lo fa anche grazie ad un team di professionisti che puntano per lui, spesso anche pochi secondi prima di una corsa, così da poter tenere conto di ogni variabile.
Ad Hong Kong, dove si è trasferito nel 1985, arriva nel giro di cinque anni a incassare anche 5-10 milioni di dollari per ogni giorno di gara.
Volete sapere il suo rateo? Il 24% di profit. Cifre assurde, come ben saprà ogni scommettitore.
Dalle scommesse alla filantropia 634r16
Nel 1997, quando ormai arrivava a ottenere profitti da decine di milioni di dollari l’anno, anche il Jockey Club di Hong Kong, dove soleva piazzare le sue puntate, decide di bannare William Benter, poco dopo che questi è riuscito a indovinare l’ordine di arrivo dei primi 3 cavalli in altrettante corse nella stessa giornata di gare. Tenete conto che le combinazioni possibili sono oltre 10 milioni.
Ormai, però, William Benter è già più ricco di quanto avesse mai potuto immaginare. Grazie ad alcuni investimenti azzeccati, il suo patrimonio eccede il miliardo di dollari, tanto che ‘Bill’ oggi è uno dei più grandi filantropi al mondo.
Nel 2007 e 2008 ha donato oltre 136.000 dollari ai candidati democratici, inclusi 6.900 dollari al futuro presidente degli USA Barack Obama.
Ah, quel Triple Trio di cui vi abbiamo parlato gli valse una vincita di 10 milioni di dollari, che William devolvette interamente in beneficenza.